La crescente sensibilità in materia Ambientale e Sociale sta rivoluzionando molti mercati.
Anche la Politica è interessata a questo cambiamento e l’Europa è in prima linea nel perseguire scelte difficili che si trasformano in azioni concrete le quali, a loro volta, comportano cambiamenti repentini.
Non sta a noi, in questa sede, giudicare quanto queste scelte siano giuste o meno, quello che possiamo fare è aiutare a conoscere gli obblighi a cui, volenti o nolenti, siamo tenuti ad adeguarci e fornire soluzioni efficaci per farlo nel modo migliore.
Fra le azioni intraprese in favore della sostenibilità ambientale e sociale c’è la normativa denominata “Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)” basata sugli standard del Global Reporting Initiative (GRI).
Questa normativa prevede che a partire dal 2026 entri in vigore l’obbligo della “doppia materialità nei bilanci aziendali” per molte imprese europee. Questo approccio, impone di adottare una rendicontazione aziendale più ampia di quanto abbiamo conosciuto fino ad oggi, che consideri sia gli impatti finanziari, quelli a cui siamo abituati, che gli effetti delle attività aziendali sull’ambiente e sulla società.
Il termine doppia materia significa proprio questo: da una parte gli aspetti economici, dall’altra gli impatti ambientali e sociali. Così come siamo abituati a redigere un bilancio finanziario, basato su numeri che vengono raccolti, documentati e certificati sulla base delle transazioni economiche effettuate, dal 2026 le aziende sono chiamate a raccogliere, documentare e certificare i numeri riferiti all’impatto ambientale e sociale, attraverso un bilancio di sostenibilità, con l'obiettivo di migliorare la trasparenza e allineare le imprese alle aspettative del mercato e degli investitori.
In tutto questo ragionamento occorre fare molta attenzione alle tempistiche!
Il bilancio 2026 si baserà infatti sui numeri raccolti nel 2025.
Il tema è pertanto già caldo e se non hai definito uno strumento di rendicontazione potresti presto trovarti in seria difficoltà a fronte di un tema cogente e a rischio di importanti sanzioni.
Ecco quindi le risposte ad alcune delle domande chiave che occorre farsi per iniziare a comprendere queste importanti novità.
Cos'è la Doppia Materialità?
Volendo sintetizzare quanto esposto finora, la doppia materialità è un concetto che unisce due prospettive:
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La Materialità Finanziaria: ovvero i temi che influenzano i risultati economico-finanziari di un'azienda;
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La Materialità di Sostenibilità: ovvero gli impatti che l’azienda genera sull’ambiente, sulla società e sui diritti umani, a prescindere dalla loro influenza sulle performance finanziarie.
La normativa CSRD impone che le aziende identifichino e rendicontino entrambe le dimensioni, non più solo la prima, garantendo una visione completa e integrata del loro operato.
Quali sono i riferimenti normativi?
La doppia materialità è stata formalmente introdotta dalla direttiva europea nota con l’acronimo CSRD, che sostituirà progressivamente la precedente Non-Financial Reporting Directive (NFRD).
La CSRD è già entrata in vigore nel 2024 per le aziende più grandi e dal 2026 sarà applicata alle piccole e medie imprese quotate. I principali riferimenti normativi includono:
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Corporate Sustainability Reporting Directive (EU) 2022/2464: stabilisce gli obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità per le aziende europee.
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Standard GRI: adottati come base per la definizione dei report.
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European Sustainability Reporting Standards (ESRS): sviluppati dall’EFRAG per supportare l'implementazione della CSRD.
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Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD): offre linee guida utili per la rendicontazione del rischio climatico.
A chi si Applica la Normativa CSRD?
La CSRD riguarda un ampio spettro di aziende, che include:
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Grandi Imprese: con più di 250 dipendenti, un fatturato superiore a 40 milioni di euro o un bilancio totale oltre i 20 milioni di euro
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PMI Quotate: obbligate a partire dal 2026, con requisiti semplificati.
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Società Non Europee: con attività significative nell'UE (fatturato di almeno 150 milioni di euro e una filiale o succursale con oltre 40 milioni di euro di fatturato).
Qual è l’impatto per Fornitori e Subfornitori?
Anche le aziende non direttamente soggette alla CSRD ne sono influenzate. Le grandi imprese obbligate a rendicontare, infatti, dovranno ottenere informazioni dai loro fornitori per completare i report di sostenibilità. Questo implica che i fornitori e i subfornitori, anche se Piccole e Medie Imprese sono tenute a:
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Richiesta di Trasparenza: i fornitori dovranno fornire dati su emissioni, pratiche di sostenibilità e impatti sociali.
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Adeguamento ai Requisiti: implementare politiche ESG (Environmental, Social, and Governance) e migliorare la gestione dei propri impatti.
A tale proposito per le PMI è stato predisposto uno specifico sistema di reporting denominato VSME.
Che collegamento esiste fra il tema della doppia materialità, e quelli della sostenibili e ESG?
La doppia materialità si collega strettamente ai temi della sostenibilità e ai criteri ESG:
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Ambiente (E): rendicontazione degli impatti quali ad esempio le emissioni di CO2, l’utilizzo di risorse naturali, la gestione dei rifiuti e gli impatti sul cambiamento climatico.
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Società (S): rendicontazione delle politiche di diversità e inclusione, condizioni di lavoro, rispetto dei diritti umani.
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Governance (G): trasparenza decisionale, anticorruzione e gestione dei rischi.
Doppia materialità, sostenibilità, ESG sono fattori strategici per il futuro di qualsiasi Azienda.
Sono argomenti centrali per garantire la compliance normativa e ridurre il rischio di sanzioni, per migliorare la reputazione aziendale e per attrarre clienti ed investitori.
Cosa devo fare per preparare la mia Azienda?
Per affrontare al meglio l'introduzione della doppia materialità, le aziende devono:
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Mappare i Rischi e Opportunità: identificare i temi materiali per entrambe le dimensioni.
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Implementare Sistemi di Gestione: adottare strumenti per raccogliere, analizzare e rendicontare dati ESG.
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Coinvolgere la Filiera: sensibilizzare fornitori e partner sull'importanza della sostenibilità.
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Formazione Interna: aggiornare i responsabili aziendali sui nuovi obblighi.
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Collaborare con Esperti: affidarsi a consulenti e software dedicati alla gestione e alla rendicontazione ESG.
La doppia materialità rappresenta una svolta nella rendicontazione aziendale e promuove un approccio più integrato e responsabile.
Le aziende che per prime sapranno adeguarsi, non solo rispetteranno i nuovi obblighi normativi, potranno anche trarne vantaggio competitivo, migliorando la propria reputazione e attrattività per investitori e stakeholder.
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